Le nostre cime

Per gli amanti della montagna, nelle vicinanze dei rifugi, si possono consigliare diverse cime di particolare interesse sia alpinistico che paesaggistico.

Monte Pisanino (il più alto delle Alpi Apuane con i suoi 1946 metri s.l.m.).

Cima molto ambita sia perché è il tetto della catena Apuana, sia per l’impegno che richiede salirla. Vi propongo le due salite più frequentate, la Bacola Bianca e la normale dal Canale delle Rose.

Dalla Bacola la salita richiede un buon allenamento e soprattutto una buona dimestichezza con la sensazione di vuoto che la cresta sommitale provoca. Si parte nelle vicinanze del Rifugio Val Serenaia e oltrepassato il letto del torrente si individua immediatamente l’evidente sentierino che sale fino ad arrivare sul filo di cresta a circa 1300 m. Da qui diventa difficile sbagliare percorso il filo della maestosa cresta, che si assottiglia mano a mano che si sale, ci fa da guida fino alla cima. La discesa di solito si effettua per la via normale Canale delle Rose). I tempi di percorrenza sono abbastanza lunghi, considerare 3-4 ore per la salita e 2-3 ore per la discesa, ma soprattutto mettere in conto il dislivello da percorrere circa 1000m.

In alternativa si può passare dalla foce di Cardeto, scendere alcuni metri in direzione della Carcaraia fino ad incontrare il sentiero segnato di blu che si biforca verso sinistra. Da prima il sentiero perde quota per poter aggirare le balze rocciose degli omonimi Zucchi, successivamente risale fino alla sella (Sella Altare) che li divide dalla cima del Pisanino. Questo sentiero non è particolarmente difficile tranne per un piccolo tratto in cui si attraversa una placca rocciosa, grazie ad una cengia di 30-40 cm.

Dalla sella si imbocca l’evidente Canale delle Rose che porta fino all’antecima e da qui seguendo gli ultimi metri quasi pianeggianti di cresta si raggiunge la cima vera e propria. Il dislivello è comunque significativo (1000 m.) ma è distribuito lungo il percorso in modo meno rapido, ed inoltre si può dividere l’escursione in due giornate facendo tappa presso il rifugio Orto di Donna (soluzione consigliata se si ha poco allenamento e si vuole godere dell’escursione, potendola effettuare senza grandi bagagli che possono essere lasciati presso il rifugio). I tempi di percorrenza sono di circa 5-6 ore per la salita e 4-5 per la discesa dal Val Serenaia, passando dall’Orto di Donna circa 1-2 ore si raggiunge la cima in 3-4 ore.

Monte Tambura 1890 m. (per sci alpinismo e per escursionismo).

Montagna di grande interesse sci-alpinistico nel periodo invernale, diventa interessante anche per chi la vuole scoprire nei periodi estivi con le più comode scarpe da trekking. Si può raggiungere sia partendo dal Val Serenaia, anche se abbastanza lungo come percorso, sia dal rifugio Orto di Donna (consigliato). Da quest’ultimo si raggiunge la foce di Cardeto in circa un’ora e con soltanto 100m di dislivello, da qui si prosegue verso il passo della Focolaccia, ed successivamente si percorre la cresta in direzione est-sud est che porta direttamente alla cima. Il rientro è per lo stesso percorso. Dal rifugio si raggiunge la cima del Tambura in circa 3-4 ore.

Monte Cavallo 1889 m.(alpinismo invernale, creste e vie di arrampicata).

Una delle cime minori ma non per questo meno interessante anzi di notevole impegno sia per percorrerne la bellissima cresta che lo attraversa da nord a sud sia per le diverse vie di arrampicata sportiva che in questi anni sono state aperte anche da alpinisti del calibro di Roberto Vigiani. Sia l’attacco della cresta che delle vie si raggiunge con circa 30-40 minuti di cammino.

Monte Contrario (belle vie classiche di arrampicata, nuova via Ferrata).

Cima che aveva perso un po’ del suo fascino negli ultimi anni a causa delle non ottime condizioni della roccia di alcune vie di arrampicata, ha conosciuto una rinascita quando tre anni fa è stata inaugurata la nuova via Ferrata che parte dalla valle degli Alberghi e percorre una bellissima costola rocciosa per più di 1000 metri di sviluppo e circa 800 di dislivello fino al Passo delle Pecore. La ferrata è senza dubbio la più grande e difficile delle Apuane, richiede una buona capacità nel sapere utilizzare le attrezzature di assicurazione in ferrata e soprattutto un buon allenamento sia per salirla sia per percorrere i lunghi sentieri che riportano alla partenza. Considerando che per percorrere la ferrata si impiegano circa 3-5 ore e che le due possibilità di rientro sono dalla Focolaccia attraverso la foce di Porta (3-4ore), o dal sentiero dei Pradacetti (2-3 ore ma abbastanza impegnativo), vi consiglierei di organizzare la vostra gita in due giornate facendo tappa al Rifugio Orto di Donna che si trova praticamente adiacente all’arrivo della ferrata, in modo da percorrere il sentiero di rientro il giorno dopo riposati e soprattutto nelle ore fresche della mattina.

Monte Pizzo di Uccello 1781 m.(di grandissimo interesse alpinistico).

La Montagna per eccellenza delle Apuane l’orgoglio per ogni alpinista della zona. Guardando l’Appennino si spalanca l’immensa parete nord che percorre tutto il solco d’Equi per circa 5km e con un salto che raggiunge nel suo punto più alto gli 800m. Qui corrono le vie che hanno fatto la storia dell’alpinismo apuano, la Oppio-Colnaghi, la Biagi-Nerli, per ricordarne qual cune ma anche vie moderne di notevole difficoltà aperte dal instancabile Vigiani. La parete sud meta di moltissimi arrampicatori è meno maestosa ma con un infinità di vie sia classiche che moderne. Tra queste due bellissime pareti corrono le due creste della Nattapiana, stretta e lunghissima (circa 5km), e la Capradossa che dalla foce Siggioli, dove scende la ferrata omonima che raggiunge la base della parete nord, sale in direzione est-ovest,cresta meno lunga ma abbastanza alpinistica e spettacolare

Ferrata del Monte Contrario

Dalla città di Massa prendere la valle del fiume Frigido, oltrepassare il paese di Forno e continuare per la località CASA BIFORCO fino alla fine della strada asfaltata, qui si lascia la macchina in un grande spiazzo.

AVVICINAMENTO e FERRATA

Prendere la strada sterrata a sinistra che segue il Canal Fondone (sent. N 168) e dopo circa un chilometro dirigersi a destra in direzione della lizza che porta alla Valle degli Alberghi (sent. N 167); subito a destra trovate il sentiero ripido che porta all’attacco della ferrata.

Dopo un’ora di cammino si vede il vecchio edificio degli Alberghi ex casa di cavatori, a sud ovest si vede la maestosa parete del Monte Contrario. Proseguire per il sentiero che conduce alla casa degli Alberghi, oltrepassare il casolare e ometti più cartelli in legno portano il camminatore all’attacco della ferrata (1050 mt circa), 2 ore per ora di cammino.

Da ora in poi ha inizio la ferrata una bella ascesa fino alla cima che si trova in prossimità del Passo delle Pecore tra il Monte Contrario ed il Monte Grondilice.

La salita impegnativa non dà molto respiro sia a gambe che braccia, la quasi totalità della salita è concentrata sul cavo e sul buon utilizzo delle gambe che ora in aderenza ora su scalette in ferro ora su gradini in pietra realizzati dalla roccia permettono la bellissima ascesa; tempo totale 2 ore e trenta circa (si consiglia l’uso di guanti da ferrata onde evitare stimmate a fine salita) .

Dal Passo delle Pecore dove termina la ferrata il panorama è unico, Monte Pisanino, Pizzo d’Uccello, Monte Grondilice, la sottostante Val Serenaia e Orto di Donna e la vista a soli 15 minuti di cammino del Rifugio Orto di Donna dove Cristian, la piccola Nicole e la mamma Stefania vi rifocilleranno con ciò che desiderate (per il gelato ed il pesce sarete soddisfatti scendendo più a valle) e per i golosi vi aspetta la nonna Giovanna al Rifugio Val Serenaia con le sue frittelle di neccio alla ricotta, al lardo e a ciò che desiderate abbinare.

RIENTRO

Ci sono diverse possibilità il più vicino è per il sentiero dei Pradacetti che si prende dalla sella omonima lungo la cresta che collega il Contrario al Grondilice, da questa si scende lungo il canale in direzione sud fino ad incontrare il canale degli Alberghi dove si ritrova il sentiero fatto all’andata (h 2,30).

Altra possibilità è continuando per la finestra del Grondilice scendere poi per il canal Fondone sentiero n°186 e 168° consigliato solo ad escursionisti con buone capacità ed esperienza, il sentiero è molto ripido e richiede una certa preparazione.

Ben più lungo ma sicuramente più facile è il rientro che dalla finestra del Grondilice scende alla Foce di Navola (n°186), da qui seguire il seintiero n°37 verso Capanne di Navola e da qui prendere il Canal Regalo, lungo una via di lizza la strada successiva conduce a quella asfaltata poco sotto a dove si parcheggiano le macchine alla partenza(h 4,30).

VIE DI ARRAMPICATA

Monte Cavallo

LOVABLE

Vigiani con L. Siliani, A. Mercatelli, A. Cavallo, G. e G. Gori estate 2004

Sviluppo: 120 m

Difficiltà: 5c/6a

Materiale: la via è interamente attrezzata a fix. Servono 2 corde da 50m, 12 rinvii.

Descrizione: tre tiri su bella roccia lungo placche intervallate da qualche strapiombetto atletico.

Accesso: dal rifugio Val Serenaia seguire il sentiero per la Foce di Cardeto, da qui continuare per il Passo della Focolaccia fino ad arrivare sotto la verticale delle vie poco dopo il Canal Cambron. (2h)

Dal rifugio Orto di Donna prendere il sentiero per la Foce di Cardeto, da qui come itinerario precedente. (1h,10m)

Nei mesi di luglio e agosto è esposta al sole fino al primo pomeriggio, la via si trova a circa 1600m.

Discesa: in doppia lungo la via.

ARTE E MANIERA

Vigiani con L. Siliani, A. Mercatelli, A. Cavallo, G. e G. Gori estate 2004

Sviluppo: 200m

Difficoltà: 6a

Materiale: la via è interamente attrezzata a fix. Servono 2 corde da 50m, rinvii utili nutz e friend.

Descrizione: la via sale il pilastro a sinistra del Canale Cambron (Pilier Cambron). Dopo due facili tiri iniziali si raggiunge la base del pilastro vero e proprio che si sale lungo quattro tiri verticali su roccia ottima.

Discesa: in doppia lungo la via.